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domenica 21 luglio 2013

Il prossimo nuovo racconto

Manca ufficialmente un mese alla mia partenza per la Cina ed io non conosco ancora la destinazione. Non ho ancora ricevuto la famiglia nè so quale sarà la mia futura città. Pur non sapendo quale sarà il clima della mia destinazione finale, ho già stilato la lista di cose che dovranno entrare in quei fatidici 27 kg. Ho deciso che hanno la priorità oggetti come pupazzi vari e indumenti rubati ai miei migliori amici, per cui in fin dei conti mi porterò poche cose mie. L’idea di derubare le persone a me più care mi è venuta poco tempo fa eppure sta già diventando una splendida idea. Ho l’impressione di non potermi buttare in una così grande esperienza senza una sorta di protezione, qualcosa che mi ricordi che è proprio grazie al mio passato che adesso sono la persona che sono. Per ora ho raccattato due magliette, un maglione, un cappello, tre collane, una felpa e presto la lista diventerà più lunga. Magra consolazione nei momenti di debolezza ma grande spinta nei momenti di forza.


Parlando proprio di momenti di forza e di debolezza, ho finalmente capito cosa vuol dire salutare i miei amici più stretti, ho capito cosa si prova davvero a dover lasciar andare le persone che amo ed è stato tremendamente difficile. Mi si è stretto il cuore a doverli salutare anche perché so benissimo che quella che partirà sono io. Cosa che non mi facilita per nulla come non mi facilita il fatto che di persone da salutare ce ne sono ancora a bizzeffe. Mi mancheranno tantissimo quei sorrisi caldi e quelle rassicurazioni affettuose di chi mi vuole bene. Mi mancheranno i loro abbracci come nulla potrebbe mancarmi.

Quello che invece mi rende il cuore più leggero è proprio la Cina. No, non i wc alla turca anche in casa o la quasi totale assenza di latte (faccio colazione con latte e cereali da quando avevo sette anni, non so se mi spiego) ma l’esperienza in sè, le infinite novità e tutti gli ostacoli che dovrò affrontare. In questo periodo per me è inevitabile pensare a tutte le persone nuove che incontrerò e quelle che incontrerò di nuovo con tanto piacere, alla mia misteriosa famiglia, alle immense scuole cinesi, alle infinite campagne ed alle diverse tradizioni. Non faccio altro che convincermi di come e quanto mi dovrò impegnare e di questo e quell’altro. Ogni giorno i miei pensieri si dirigono verso Oriente nella speranza che il tempo passi in fretta e che non passi mai. Mi chiedono ancora se sono pronta. Io rispondo che ormai non fa più differenza se sono pronta o meno perché il momento è quasi arrivato e bisogna essere pronti per forza. Ho letto talmente tanto sulla Cina, ne ho parlato così spesso e sono stata preparata all’esperienza tanto da non avere più nulla di nuovo da apprendere da qui.

Inutile cercare nuovi racconti, il prossimo nuovo racconto sarà il mio.

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