Manca ufficialmente un mese alla mia partenza per la Cina ed
io non conosco ancora la destinazione. Non ho ancora ricevuto la famiglia nè so
quale sarà la mia futura città. Pur non sapendo quale sarà il clima della mia
destinazione finale, ho già stilato la lista di cose che dovranno entrare in
quei fatidici 27 kg. Ho deciso che hanno la priorità oggetti come pupazzi vari
e indumenti rubati ai miei migliori amici, per cui in fin dei conti mi porterò
poche cose mie. L’idea di derubare le persone a me più care mi è venuta poco
tempo fa eppure sta già diventando una splendida idea. Ho l’impressione di non
potermi buttare in una così grande esperienza senza una sorta di protezione,
qualcosa che mi ricordi che è proprio grazie al mio passato che adesso sono la
persona che sono. Per ora ho raccattato due magliette, un maglione, un
cappello, tre collane, una felpa e presto la lista diventerà più lunga. Magra
consolazione nei momenti di debolezza ma grande spinta nei momenti di forza.
Parlando proprio di momenti di forza e di debolezza, ho
finalmente capito cosa vuol dire salutare i miei amici più stretti, ho capito
cosa si prova davvero a dover lasciar andare le persone che amo ed è stato
tremendamente difficile. Mi si è stretto il cuore a doverli salutare anche
perché so benissimo che quella che partirà sono io. Cosa che non mi facilita
per nulla come non mi facilita il fatto che di persone da salutare ce ne sono
ancora a bizzeffe. Mi mancheranno tantissimo quei sorrisi caldi e quelle
rassicurazioni affettuose di chi mi vuole bene. Mi mancheranno i loro abbracci
come nulla potrebbe mancarmi.
Quello che invece mi rende il cuore più leggero è proprio la
Cina. No, non i wc alla turca anche in casa o la quasi totale assenza di latte
(faccio colazione con latte e cereali da quando avevo sette anni, non so se mi
spiego) ma l’esperienza in sè, le infinite novità e tutti gli ostacoli che
dovrò affrontare. In questo periodo per me è inevitabile pensare a tutte le
persone nuove che incontrerò e quelle che incontrerò di nuovo con tanto
piacere, alla mia misteriosa famiglia, alle immense scuole cinesi, alle
infinite campagne ed alle diverse tradizioni. Non faccio altro che convincermi
di come e quanto mi dovrò impegnare e di questo e quell’altro. Ogni giorno i
miei pensieri si dirigono verso Oriente nella speranza che il tempo passi in
fretta e che non passi mai. Mi chiedono ancora se sono pronta. Io rispondo che
ormai non fa più differenza se sono pronta o meno perché il momento è quasi
arrivato e bisogna essere pronti per forza. Ho letto talmente tanto sulla Cina,
ne ho parlato così spesso e sono stata preparata all’esperienza tanto da non
avere più nulla di nuovo da apprendere da qui.
Inutile cercare nuovi racconti, il prossimo nuovo racconto
sarà il mio.
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