Pagine

lunedì 3 giugno 2013

La meraviglia negli occhi di chi ha deciso di provarci.

È molto tempo che spero di trovare uno squarcio di giornata per scrivere; è molto tempo che cerco qualcosa da scrivere. Ecco, in questo momento un poco di tempo ce l’ho, e forse ho trovato anche qualcosa di particolarmente interessante e spero utile per coloro che vorranno partire come me.
Questo fine settimana si è svolto a Roma un campo di Intercultura riservato a noi giovani avventurieri che andremo in Oriente ed in Sud Africa. Presa dalle peripezie scolastiche non ho pensato molto a cosa ci potesse riservare questo evento. Ad essere sincera non ci ho pensato per niente e ho fatto male! Bisognerebbe sempre riservare del tempo a sè stessi e concedersi di pensare a cosa ci aspetta; non dico che ci si debba fare delle aspettative, ma prepararsi psicologicamente e darsi dei criteri sarebbe d’obbligo.
Per mia fortuna, tuttavia, è andato proprio tutto immensamente bene! Forse è il circolo vizioso dell’ottimismo di cui parlavo nel precedente post che mi perseguita o forse sono io che ho finalmente deciso di vivere la vita che mi merito, fatto sta che questo periodo è un continuo sentimento di felicità! Anche a Roma è andata così: un turbinio di persone nuove e meravigliose, un insieme di sensazioni nuove, una valanga di cose da fare ed infine tanta tanta stanchezza.
Siamo partiti dall’aeroporto di Torino in nove e siamo arrivati a Roma dove eravamo più o meno in duecento anime. Naturalmente, come ogni santa volta, la mia macchina fotografica è entrata in azione solamente durante il viaggio di andata quindi non ho niente di visivo da mostrarvi purtroppo. Il posto in cui si sono svolte le attività si trovava a qualche chilometro da Roma, in aperta campagna, immerso nel verde. Ci siamo ritrovati in una struttura religiosa (inutile dire che quasi tutti i crocifissi sono stati rimossi dalle pareti e diligentemente rimessi al loro posto alla partenza) davvero bella: fiori, un poco appassiti ma forse nessuno se n’è accorto, in ogni dove così come i crocifissi. Insomma, un tipico luogo amato da Dio direi! Il cibo era buono e le stanze pulite: Intercultura si è proprio presa cura di noi!
Per quello che riguarda le attività, avevamo degli orari piuttosto stretti e poco tempo per noi ed anche per questo motivo reputo il fine settimana appena passato abbastanza frenetico. Assumerò un comportamento politically correct e non svelerò nulla di quello che i volontari hanno fatto per noi, non voglio rovinare la sorpresa a nessuno che ha in mente di partire. Eppure non vi risparmio le riflessioni e gli aneddoti!
Questo incontro è servito a rendermi più consapevole di quello che affronterò da Agosto in poi. Certo non ha dato a noi partecipanti una visione troppo rosea della Cina, anche perché di questo paese hanno parlato due ospiti cinesi venute proprio in occasione di questo campo. Come da prassi, sono state molto gentili, sobrie e rigorose. Hanno illustrato la cultura cinese e la vita dei giovani in Cina. Tra una regola e l’altra, una restrizione e una lode al partito, sono anche emersi aspetti nascosti. La Cina, per quanto io ne possa sapere in questo momento, sorprende ogni giorno e riserva contraddizioni che forse salveranno l’anima di noi fortunati (?) che ci andremo.
Dopo ore e ore di incontri in inglese e qualche lezione di cinese con scarsi risultati, noi baldi giovani abbiamo anche avuto spazio per conoscerci meglio e alleggerire le giornate passate insieme. Il tempo libero durante le sere è stato essenziale! Un po’ per le strategiche capatine notturne (che sono state prontamente troncate sul nascere dagli abili volontari) e un po’ perché erano davvero quei momenti a permetterci di confrontarci e divertirci. Era inevitabile che tra circa duecento persone nascessero delle coppie (i miei due amorosi preferiti sono separati da chilometri: lui abita ad Agrigento e lei a Lecco, mondo infame!) come era inevitabile tornare a casa con un accento strano. Così le nostre tre giornate sono passate e sono finite con promesse di rivederci e auguri di buona fortuna.
Da parte mia, posso dire che sono partita leggermente commossa da Roma quando ho visto tutti quegli ex sconosciuti che mi abbracciavano e mi auguravanto un sincero “in bocca al lupo”. Ammetto che ripensandoci questo incontro mi ha dato molto sia a livello umano che a livello di esperienza e conoscenza  e spero di riuscire a farne tesoro per esperienze future!
Auguro a tutti di entrare in questo felice circolo vizioso e di poter trovare la bellezza negli occhi di chi combatte giorno per giorno sognando la riuscita.

Un sincero “in bocca al lupo” ai ragazzi che partiranno e che non rivedrò, a coloro che hanno deciso di provarci ed infine anche a me.

Nessun commento:

Posta un commento