Una parte importante di questa mia vita cinese è la scuola, a volte noiosa, a volte eccitante ma sempre lì pronta ad accoglierti per un'altra giornata. Quasi con gioia (oppure no) la mattina entro in quella classe e mi siedo al mio posto mentre sguardi curiosi indagano come se fosse il primo giorno eppure con più affetto. Non so se definirlo affetto sia giusto, ma giorno dopo giorno percepisco sempre meno rigidità nei miei confronti. Quei visi dai begli occhi a mandorla mi sorridono con più calore e familiarità.
Ho vissuto per due settimane in dormitorio con le ragazze e contrariamente alle mie aspettative si è rivelata una scelta piuttosto produttiva. Ho avuto l'occasione di mettere davvero a fuoco la vita dei miei compagni e ho realizzato che per loro la classe è ormai una famiglia che conta 55 persone me compresa. Ogni giorno è un'ottima occasione per entrare ancora di più nelle loro vite cercando di non fare troppo rumore; ogni giorno scopro qualcosa che mi fa sorridere.
Proprio come loro ogni giorno, anche io mi sono ritrovata immersa in una vita veramente da dormitorio. Eccone il timetable!
Ore 5.30 Sveglia! A meno che il suolo non sia bagnato, ci si sveglia a quest'ora. Cinque ragazze scivolano giù dai letti in ogni camera e si dividono il minuscolo bagno, i due lavandini e i pochi lavori domestici. Il tutto in mezz'ora.
Ore 6.00 In tutta la scuola risuona una canzoncina un po' militare che sveglia gli ultimi ritardatari. Dai dormitori improvvisamente si riversano nel campo di atletica fiumane di studenti del primo e del secondo anno pronti o meno alla fatidica corsetta mattutina di 800 metri. Incitati da un'odiosissima canzone militare con tanto di fischi e voci autoritarie gli atleti percorrono due volte la pista e ritornano al posto di partenza con facce degne di un film. Così, tutti sudati e affaticati si va a fare colazione in mensa. La colazione consiste, in uova sode, pane al vapore con crema di patate dolci o simili, zuppe strane e un po' di latte.
Parte della pista di atletica |